Nondas Kitsos speaks with Rosa Paeda: The Italian Transcript


Credo che un buon modo di comminciare e dalla cosa che tu hai detto: "La musica per me è un terribile silenzio se non trova un emozione in chi l’ascolta…" I Grechi dell’ Antiquità dicono che "la musica tocca l’ anima nel modo il più forte" e volevo conoscere che pensi di questo, che pensi che è la potenza di musica, verso le altre esprimazioni artistiche. Che tu pensi su queste cose?

RP: la musica è davvero un linguaggio assoluto, universale, capace di emozionare e far viaggiare la fantasia senza barriere. E’ un linguaggio diretto, parla a tutti e ti emoziona o non ti emoziona! Arriva o non arriva……

Allora, vorrei anche conoscere alcune cose per la tua gioventù musicale: che è la prima memoria di cantare che tu hai?

RP: cantavo con mia sorella maggiore mentre svolgevamo le attività domestiche….. ci aiutava a farle con piacere ( tuttora mantengo questa abitudine!)

A che età?

RP: ero piccola…. Credo di aver sempre cantato…. E fantasticato su questo, ero piuttosto timida e introversa, cantare mi rendeva felice!

Verso che environmento sociale?

Che è la prima emozione che tu associ con il canto?

RP: la profondità dell’animo…. Il respiro, la parte più eterea e profonda di noi che si fa suono ed emozione pura

Che pensi che è il rapporto fra sensi ed emozioni?

RP: penso che non potrebbero esistere gli uni senza gli altri….i sensi sono la porta di accesso alle emozioni…..

Credi che la vita contemporanea può creare momenti simili per una ragazzina, oggi?

RP: i sentimenti, le emozioni sono la forza motrice di ognuno, ci sono cose che non cambiano, magari cambia la forma ma non la sostanza…. Anche se temo che i giovanissimi vivano una realtà piuttosto alterata, devo ammettere con grande piacere che la disponibilità a conoscere e a crescere si conserva! Spero, con il mio canto, di accendere delle piccole scintille in chi lo ascolta, perché è questa la mia vera "funzione"

Poi, chi eranno I tuoi eroi musicali, locali ed internazionali?

RP: non so se ho avuto degli eroi musicali….. ho apprezzato da giovanissima Fabrizio De André, Francesco Guccini come musicisti italiani. Ho molto amato Patty Smith, i Clash e ovviamente il grande Bob Marley!

Come tu era stata interessata nella musica reggae?

RP: per caso….. negli anni 78/79 cominciò a farsi sentire in italia questo nuovo ritmo…. Con gli amici abbiamo iniziato a comprare i primi LP…. È stato un amore a primo ascolto!

Come tu era stata affrontata dal circolo sociale barese per questa preferenza musicale?

Editor's Note: 'ascoltatissimo!" Heard more and more

RP: inizialmente eravamo visti come dei matti….. ma eravamo vicini al periodo del punk inglese, la new wave…. E anche il reggae cominciava a filtrare nelle radio e nei negozi di dischi. Certamente siamo stati dei pionieri! Ma il nostro amore per il reggae ci fece fondare un gruppo per la promozione di questa musica, con trasmissioni radio, serate in discoteca etc….. pian piano il reggae è diventato ascoltatissimo!

Tu parli ancora con le persone che hanno formato Different Stylee?

RP: a dire il vero li ho persi quasi tutti di vista….. tranne alcuni con cui collaboro musicalmente. Il mio attuale fonico, ad esempio, era il fonico dei Different e quest’anno giro con un sound system con un live set, il dj era il chitarrista dei Different

Quando tu era piccola, la tradizione musicale era viva o no?

RP: in Italia c’é stato un forte flusso di musica anglosassone, americana mentre la musica tradizionale era considerata una cosa per vecchietti o per comunisti! Si è conservata nei luoghi con maggiore senso di identità, e laddove i riti e le danze hanno continuato a scandire i ritmi di vita…..io stessa mi sono avvicinata alla musica popolare da adulta, come per un bisogno di affermare la mia identità di donna mediterranea

Un secondo gruppo di domande che io voglio farti regardanno la tua città, Bari. Che ti pensi di lei?

RP: sinceramente non mi sento particolarmente legata a Bari, o meglio non mi riconosco nel modo di essere dei suoi abitanti. Ma questo forse dipende dal fatto che non sento un forte senso di appartenenza geografica, mi piace sentirmi nel mondo….. tuttavia amo questa parte di terra, il mare, gli ulivi, la cucina tipica, certi odori che si sentono la domenica mattina nel borgo antico…..

Ti piacce vivere là?

RP: per ora vivo qui ma mi sento pronta a cambiare….. sento una certa componente nomade in me… anche se lontano da qui provo anche un po’ di nostalgia…

C’è qualche città che pensi simile a Bari?

RP: questo davvero non so dirlo! E forse non riesco davvero ad immaginare una città simile a Bari! Ma chissà….. se lo scopro te lo scrivo!

Le altre persone che formanno parte del gruppo Rosapaeda sono tanto capabili musicisti! Ci sono momenti che il gruppo crea dei momenti che neganno lo spazio ed il tempo, transportandoci in un espazio emozionale che è pieno di pensieri positivi e di sole! Come una canzone è stata scritta? E una collaborazione vera e propria o produito da tu ed Eddi Romano?

RP: di solito le idee musicali sono di Eddi che elabora al pianoforte e mi propone le sue idee. In genere ci scambiamo molte opinioni anche se lui conosce bene la mia vocalità e lavora intorno alla mia voce e al mio modo interpretativo. Per quanto riguarda il live ovviamente proviamo con i musicisti che mettono la loro sensibilità in tutte le musiche a cui lavorano….. ma sempre su idee musicali di Eddi

E difficile registrare una canzone nel studio o è una cosa facilissima?

RP: registrare è un’esperienza bellissima! Fa crescere individualmente e crea solitamente un clima di condivisione fra i musicisti…..

Per la voce è poi un momento magico perché devi concentrare al massimo le doti tecniche e quelle interpretative…. Ascoltarti….. creare il giusto ambiente per cantare al meglio…. Insomma è un momento meditativo e di studio.

Come tu hai scelti il vostro materiale? Le canzoni greco-salentine per esempio?

RP: non ho un metodo in questo. Mi affido sempre al mio sentire interiore…. Se una melodia mi emoziona la raccolgo nella mente, la elaboro….. per il resto ormai non è difficile reperire dischi di musica popolare… anzi! Allora ascolto….. e se quello che ascolto mi rapisce…. È fatta! Ma non mi interessa riproporre i brani formato "cover"…. Sia io che Eddi amiamo mescolare, elaborare, interpretare….

Mi appare che tu pensi di un mondo dove il locale ed il globale possono co-esistare nello stesso tempo.Tu hai fede nel futuro dei dialetti locali in questa era della globalizazione?

Tu hai paura del futuro, paura che tutto che distingua noi dell’ uno l’altro disparirà?

RP: quello che mi spaventa del futuro è lo squilibrio fra le varie parti del mondo…. E la sensazione che il potere sia sempre più arrogante e determinato! Per questo sono anche molto arrabbiata! Ma a volte mi sento così impotente!

Manu Chao ha scritto che "il futuro è già arrivato". Che pensi?

RP: non so quale futuro sia già arrivato…… se è quello che vedo nel mondo.. beh…. Preferirei che il futuro non esistesse!

Che pensi del italiano? Era qualcosa necessaria o un attento di soffocare I dialetti locali?

RP: una lingua nazionale può sempre soffocare i dialetti…. Ma la cultura popolare, orale ha il suo modo di sopravvivere, non resta ferma a 100 anni prima, è lingua viva e si mescola a quello che la influenza, per questo è vitale che il dialetto non sia sempre uguale…. Il dialetto è la voce interiore della gente e come tale si evolve sempre!

Che è la situazione verso I dialetti che tu usi su le tue registrazioni? Io ho una idea della situazione del griko ma voglio conoscere per il dialetto barese che tu usi, ecc.

Editor's note: 'e guai se lo fosse!' It would be a shame

RP:ci sono dialetti, come il napoletano, che sono lingua corrente. Anche il barese lo è, così come i dialetti delle varie zone della puglia.

Ma come dicevo prima il dialetto è lingua viva…. Non è più lo stesso di 100 anni fa e guai se lo fosse! Ma la gente riesce sempre ad esprimersi meglio con il dialetto che con l’italiano…. E questo aiuta a conservarlo!

Tu hai ascolto personne che eranno offesi dalla tua musica, dalle versioni pizzica-africana o pizzica-reggae? Che pensanno i Baresi di tu?

RP: assolutamente no. La gente rimane molto affascinata dalla mia musica anche perché non sento di fare operazioni forzate…. Metto nella musica quello che le mie orecchie captano e nel mescolare cerco di mettermi nei panni di un semplice ascoltatore….. attualmente ci sono anche gruppi e musicisti che suonano popolare ispirandosi al mio stile….. eheheh

Che pensi che è il rapporto fra tradizione e progresso?

RP: progresso e tradizione sono 2 aspetti della naturale tendenza dell’uomo ad evolversi, confrontarsi, proiettarsi nel futuro….. senza il senso delle proprie radici non c’è vero progresso, bisogna avere radici e curiosità….. questo rende gli uomini unici!

Uno libro avevo il titolo: "Il passato è un paese del estero". Che pensi? E qualche volte più facile incontrare I uomini del estero che del nostro paese?

RP: non riesco a distinguere gli uomini in questo modo….é facile incontrarsi se si è aperti, questo permette di superare anche le diversità di cultura e linguaggio.

Ma perchè è Pierpaolo Pasolini così importante per la Italia del Sud?

RP: Pasolini è stato un grande regista e un grande pensatore….un uomo che ha sfidato il pensare comune e ha pagato con la vita la sua onestà intellettuale. Per questo ho sentito di dedicare a lui il mio cd…..

Europa è sul un incroccio fra un passato locale ed "ethnically clean" ed un presente multiculturale con gli immigranti già arrivati. Che è la situazione in Bari?

RP: Bari è piena di immigrati che spesso si ritrovano nel modo di vivere dei baresi. Ovviamente la vita dei clandestini è durissima, lo sfruttamento delle donne, la malavita la fanno da padrone! Questo è un grave problema sociale e le soluzioni si fanno sempre più lontane con il governo attuale in italia!

Che credi di queste persone dentro lo spazio locale di tradizioni vive o minacciate? Sarà possibile di integrarci e farci sentire che questi tradizioni sono anche loro?


RP: a livello giovanile c’è molto interesse per la cultura musicale degli immigrati. La loro musica ha vivificato la nostra, i corsi di danze arabe, indiane ecc. si moltiplicano. Questo ha una ragione.Lo scambio è una fonte enorme di crescita!

Puoi dirmi che cosa significanno le parole "fiesta", "felicità", "tradizione", "integrazione" per te?

RP: festa, felicità e integrazione sono stati interdipendenti. La vera festa è fatta di gente che si mescola, comunica, trasmette e si integra. Riconoscersi nei sentimenti che appartengono a tutti gli uomini…… e riconoscere agli uomini il diritto ad essere diversi e unici al tempo stesso!

E finalmente che sono I futuri plani di Rosapaeda? Un nuovo disco, dei partecipazioni nei Festivals?

RP: sto ancora raccogliendo i frutti di questo nuovo cd che sta girando il mondo e che mi rispecchia….. abbiamo già in cantiere concerti in festival in italia e in europa per promuoverlo. Intanto con Eddi portiamo in giro un recital per voce, pianoforte, fisarmonica e percussioni di canti d’amore di varia provenienza. Musica d’ascolto.

E, sull’onda della collaborazione con Mr Rootsman, uno spettacolo con sound system e voce con basi reggae remixate su cui canto brani tradizionali. Una sorta di fusione tra ritmi moderni e tradizione. Entrambi gli spettacoli sono di grande impatto e mi coinvolgono molto!